Testimonianze di alcuni giovani che hanno trascorso la loro infanzia in Casa Egitto.

17.09.2014 20:37
  • …..sono nata nel 1987. Un evento tragico mi ha tolto la mia amata mamma. Mio padre la uccise davanti a noi bambini. Di conseguenza egli fu messo in prigione e non c’era nessuno a prendersi cura di noi tre fratelli.
Mio fratello minore, mia sorella ed io fummo accolti in Casa Egitto il 12 dicembre 1999. Qui le suore ci hanno amato con ogni premura, con tutta la tenerezza di un cuore materno. Di questo avevamo bisogno per la nostra crescita.
Al momento di lasciare Casa Egitto la ragazza ci ha detto: Care suore vi ringrazio per tutto. Sarete sempre parte della mia vita e vi porterò sempre nel cuore. Grazie per quello che mi avete dato, per le buone parole, per i consigli per i vostri sorrisi.
La ragazza ha lasciato casa Egitto nel 2006. Ha finito la scuola per infermieri ed ora lavora e vive a Sarajevo. La sorella maggiore che pure era stata in casa Egitto è già sposata ed ha quattro figli. Il fratello minore ha trovato lavoro e sta bene
  •  Sono stata accolta in Casa Egitto il 26.12.1997 e ci sono rimasta fino al 2006. Qui ho vissuto momenti dolorosi a causa della perdita della mia famiglia ma anche momenti molto belli. In modo particolare ricordo l’atmosfera familiare delle feste di Natale. Mi sentivo felice, accettata e sicura come in origine nella mia famiglia.
Durante la guerra quando ero molto piccola una granata a Sarajevo uccise mio padre e mio fratello minore. Così rimasi con la mia mamma, che, finita la guerra si ammalò e morì in ospedale nel 1997. Sono stati questi i tempi più dolorosi e difficili, dopo di che sono stata accolta in Casa Egitto.
Al momento della partenza dalla nostra casa, la ragazza ha voluto comunicarci il suo grazie per l’amore e la sicurezza che le erano stati trasmessi assicurando il suo vivo ricordo per tutta la vita.  Ora essa, dopo aver finito la scuola ha trovato un bravo ragazzo, due anni fa si è sposata ed ora vive a Pula in Croazia.
  • Sono venuta da bambina piccola in Casa Egitto, insieme con mio fratello più giovane, nel 1998. I primi mesi ero molto triste perché sentivo la mancanza dei miei genitori. Ho vissuto il primo anno nella speranza che un giorno i miei genitori sarebbero venuti per riportarmi a casa. Purtroppo questo momento non è mai arrivato. Mio padre e mia madre erano drogati ed ho capito che questo mio desiderio sarebbe stato solo un' illusione. Mi sono poi resa conto che Casa Egitto era la mia vera casa e che lì avevo i miei fratelli e le mie sorelle. Le suore mi hanno aiutato a capire che la vita va avanti ed a pensare in modo diverso portandomi a vivere una vita normale e giusta. Mi hanno insegnato ad amare gli altri, a sentire anche i bisogni degli altri, ho imparato ad essere una persona che non vive solo per sé stessa ma che è attenta anche ai bisogni degli altri. Questo è il motivo per il quale sono grata a Dio ed alle mie Suore.
Questa ragazza ha finito la scuola per infermieri ed ora vive a Vienna.
 
E’ una esperienza meravigliosa quando i bambini lasciano Casa Egitto avendo parole di gratitudine per le Suore. Le loro parole sono piene di amore e tenerezza; l’amicizia continua e le suore rimangono in contatto con tutti coloro che sono andati via. Sanno che per loro le porte di Casa Egitto sono sempre aperte.
Ogni bambino accolto ha una sua posizione privilegiata e può rimanere in Casa Egitto fino ai 18 anni.
Una delle ragazze ospiti ci ha scritto dicendo che nel periodo più triste della sua vita quando tutti l’avevano abbandonata e la vita era diventata molto pesante, sono arrivati i suoi angeli, le Suore Ancelle del Bambin Gesù. L’hanno presa per mano e l’hanno condotta nella loro casa assieme alla sorella ed al fratello minore.
Le suore lavorarono con tutte le forze per dare loro una vita decente e spensierata aiutandoli nella crescita. Sono state più che genitori.
Ogni giorno sono stati aiutati ed istruiti nel bene, pregando Dio perché li tenesse sulla giusta strada. Sono cresciuti in una meravigliosa atmosfera familiare e con fede in Dio.
Passando gli anni i bambini sono diventati persone mature ringraziando le sorelle per il loro amore e per averli aiutati a perdonare coloro che avevano  procurato loro tanta sofferenza.
Le suore Ancelle del Bambin Gesù sono veramente fortunate perché possono essere vicine ai bambini più bisognosi e con gli occhi della fede riconoscere in essi il Bambino Gesù nato a Betlemme. La sua Mamma la Vergine Maria lo ha servito con amore e noi suore vorremmo seguire il suo esempio.